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Un nuovo colpo alla democrazia de El Salvador?

Ristretto – Il 29 aprile 2024 il Parlamento de El Salvador ha approvato una procedura che – se ratificata – alimenterà dubbi sullo stato della democrazia.

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Il 29 aprile 2024, l’assemblea legislativa di El Salvador – controllata dal partito di governo Nuevas Ideasha votato a favore di una procedura vòlta a semplificare ed accelerare la riforma della Costituzione. Nella sua versione originale, l’articolo 248 della Costituzione stabiliva infatti che una riforma costituzionale richiedesse l’approvazione della maggioranza semplice dei deputati in una legislatura e la ratifica con almeno il voto dei due terzi dei deputati nella legislatura successiva. Questo meccanismo resta in vigore, ma una modifica del comma 2 – purché ratificata dal nuovo legislativo in carica dal primo maggio, scenario favorito dalla maggioranza assoluta di Nuevas Ideas – introdurrebbe anche la possibilità che una riforma costituzionale possa essere approvata e ratificata all’interno della stessa legislatura con una maggioranza qualificata dei tre quarti. Questo permetterebbe la pubblicazione immediata in Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore senza dover attendere l’inizio di una nuova legislatura. La manovra ha suscitato ampie critiche da parte degli oppositori al governo di Bukele, che la considerano un ulteriore attacco allo Stato di diritto in El Salvador, dove la democrazia pare essere in declino da tempo. L’idea che la democrazia nel Paese sia in pericolo è stata alimentata da diversi fattori, tra cui gravi violazioni dei diritti umani e dubbi sull’indipendenza della magistratura. Inoltre, la capacità del Presidente di aggirare la Costituzione – che vieta due mandati consecutivi – per ottenere la rielezione ha sollevato ulteriori preoccupazioni sullo stato della democrazia. La modifica dell’articolo 248 conferirebbe al partito di governo – che controlla cinquantasei seggi su sessanta – un potere enorme. Ciò comporterebbe l’eliminazione di un contrappeso che mirava a proteggere la Costituzione ed il popolo dagli abusi delle maggioranze legislative. D’altro canto, i deputati di Nuevas Ideas hanno respinto ogni accusa, affermando di aver rispettato la Costituzione e di esercitare il potere conferito loro dai cittadini.

Alice Ferrari

Immagine di copertina: “El Salvador Grunge Flag” by Grunge Love is licensed under CC BY

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Emmanuel Macron boccia l’accordo UE-Mercosur

In 3 sorsiDurante una visita in Brasile il Presidente francese Emmanuel Macron ha bocciato l’accordo UE-Mercosur, sospendendone la ratifica e proponendo la creazione di un nuovo patto più sostenibile.

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1. PER EMMANUEL MACRON L’ACCORDO UE-MERCOSUR È TOTALMENTE DA RIFARE

Lo scorso 27 marzo Emmanuel Macron si è recato in visita dal Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. I due capi di Stato hanno confermato gli ottimi rapporti tra i rispettivi Paesi, firmando più di 20 accordi bilaterali, ma l’attenzione della comunità internazionale si è concentrata sulle forti critiche di Macron verso l’accordo UE-Mercosur, definito tutto da rifareIl Presidente francese ritiene il patto obsoleto, non adatto al mondo contemporaneo e non rispettoso della biodiversità e della sostenibilità, in particolare nelle aree della foresta amazzonica. Quest’ultimo punto è cruciale nell’analisi di Macron, anche in relazione alla linea politica europea, in gran parte concentrata nell’attuazione del Patto Verde. La bocciatura del Presidente francese non è una sorpresa, dato che la Francia, insieme ad altri Stati membri, ha da sempre mostrato diffidenza verso l’accordo, in particolare per quanto riguarda la possibile concorrenza della carne sudamericana a basso prezzo.

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Fig. 1 – I Ministri degli Esteri dei Paesi del Mercosur

2. LA QUESTIONE AMBIENTALE DIVIDE L’EUROPA

La Francia non è l’unico Stato membro che critica l’accordo. A lei si affiancano Austria, Irlanda e Belgio, fortemente preoccupati delle conseguenze che il patto potrebbe avere sulla biodiversità naturale della foresta amazzonica in Brasile. Il Paese è infatti il principale responsabile della deforestazione nell’area e della costruzione di strade, imprese e infrastrutture atte all’allevamento intensivo. Durante il Governo Bolsonaro la deforestazione è aumentata di circa il 75%, facendo scomparire milioni di ettari di terreno verde e creando un danno irreversibile agli ecosistemi della foresta. Per evitare che l’accordo UE-Mercosur spingesse il Brasile ad attuare ulteriori politiche lesive della biodiversità amazzonica , l’UE ha posto un limite che impedisce ai prodotti legati alla deforestazione di entrare nel mercato unico. Questo, insieme all’elezione del Governo più moderato guidato da Lula, ha aiutato a mitigare l’azione di disboscamento, riducendola di circa il 60%. Nonostante ciò, gli Stati Membri sono ancora lontani dalla ratifica dell’accordo, anche perché molto spesso le attività di disboscamento vengono effettuate da attori illegali e non statali, il cui controllo sfugge alle Autorità. Nei negoziati risulta quindi cruciale allineare l’accordo UE-Mercosur con gli obbiettivi contenuti nel Green Deal europeo, al fine di creare un sistema sempre più sostenibile.

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Fig. 2 – La deforestazione nella Foresta Amazzonica

3. LA NUOVA PROPOSTA DI MACRON

Macron, nella sua critica, non ha totalmente negato la possibilità di firmare un accordo, bensì ha promosso l’idea di crearne uno nuovo, che vada a sostituire quello originale. L’elemento chiave del nuovo patto è la presenza di clausole “a specchio”, ovvero applicabili in egual modo sia alle imprese del Mercosur che a quelle europee. Queste clausole favorirebbero, secondo il Presidente francese, l’accesso delle aziende sudamericane nel mercato europeo, nel rispetto degli standard commerciali dell’UE, tutelando gli agricoltori europei e bilanciando la competizione. La proposta di Macron ha mosso diverse critiche in Francia. Il leader dell’opposizione, l’economista Maximes Combes, si è dichiarato deluso nel leggere che l’accordo potrebbe limitarsi solamente a poche clausole a specchio che già sono state provate come inefficaci. L’accordo dovrebbe invece occuparsi di questioni come il clima, la deforestazione, l’istruzione e le tecnologie verdi, tutti elementi non presenti nella formulazione del patto, a causa anche di negoziati iniziati oltre 25 anni fa, in un contesto totalmente differente da quello presente.  Al momento i negoziati tra UE e Mercosur proseguono, con l’obbiettivo di trovare un compromesso che soddisfi sia la coalizione degli Stati Membri, guidata dalla Francia, sia i Paesi sudamericani. Date le imminenti elezioni europee, è probabile che la questione venga rimandata a dopo il prossimo mese di giugno.

Ildebrando Ceolin

28.03.2024 – Reunião bilateral com o Presidente da República Francesa, Emmanuel Macron” by Palácio do Planalto is licensed under CC BY-ND

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