La rassegna del Caffè – Cosa abbiamo letto e vi consigliamo questa settimana
“I don’t blame China”
E proprio  durante la settimana del centenario della rivoluzione d’ottobre The Donald ha deciso di intraprendere un importante tour asiatico che l’ha portato, nella giornata di giovedì, ad arrivare fino a Beijing. Le previsioni per questo incontro storico sembravano annunciare una certa tensione che pare invece essersi dispersa una volta che il presidente americano ha raggiunto Xi Jinping. Ma cosa si sono detti i due leader? Quali sono le conseguenze di questo incontro? The Guardian inizia a fornirci qualche spunto a proposito di questo evento indubbiamente cruciale per il futuro delle relazioni internazionali nel Pacifico.
This week’s cartoon from @Kaltoons pic.twitter.com/RUDkhnlZ4w
— The Economist (@TheEconomist) 3 novembre 2017
Cosa ha fermato la furia del toro Americano?Â
EUROPA
1. In questo articolo Richard Youngs ragiona su Politico a proposito della postura politica dell’UEÂ nella crisi catalana. Limitarsi a garantire un assegno in bianco a Mariano Rajoy, pur se ineccepibile dal punto di vista giuridico, potrebbe rivelarsi clamorosamente miope dal punto di vista politico.
2. “Le notizie della morte della Bosnia-Erzegovina sono grandemente esagerate”. Il settimanale The Economist spiega i motivi per cui, nell’Europa degli indipendentismi, il Paese balcanico continua a tenere duro.
3. Jovanotti cantava qualche tempo fa che “Il meglio deve ancora venire”… in realtĂ per i negoziati sulla Brexit sembra che stia accadendo esattamente il contrario. Londra ha disperatamente bisogno di un accordo con Bruxelles su commercio di beni e servizi, ma la strada sarĂ lunga e faticosa. Ce ne parla Politico.
RUSSIA E CIS
1. Nel Caucaso è stata da poco inaugurata la ferrovia Baku-Tbilisi-Kars, che dovrebbe aumentare i traffici commerciali nella regione e collegarla al grande progetto OBOR promosso dalla Cina. L’evento è stato accolto con grande entusiasmo nei Paesi coinvolti, soprattutto in Turchia, ma non mancano seri problemi logistici e finanziari. Al-Monitor fa a pezzi la retorica ufficiale e mostra i tanti limiti della nuova linea ferroviaria.
2. Quali sono state le conseguenze di lungo termine della Rivoluzione d’Ottobre? E a che punto è la ricerca storica russa e internazionale sui fatti dell’autunno 1917? Il Russian International Affairs Council lo ha chiesto ad Aleksandr Chubaryan, direttore dell’Istituto di Storia Globale dell’Accademia Russa delle Scienze.
AMERICA LATINA
1. Secondo l’agenzia ONU Unpfa (United nations population Fund) alla Bolivia, e a paesi similari, farebbe parecchio comodo aumentare la popolazione, anche da un punto di vista economico. Ce ne parla El Diario.
2. Bolsonaro, al momento il maggior candidato della destra alle presidenziali del prossimo anno, si presenta; il tribunale di Rio lo ha condannato a pagare un’ammenda di 150.000 reais (circa 30.000€, una cifra importante per il Brasile) per istigazione all’odio contro i gay. Ce ne parla A Folha de Sao Pauolo.
ASIA
1. In piena crisi demografica, il Giappone punta sempre di piĂą sulla robotica per far fronte all’invecchiamento della popolazione e rilanciare l’economia. Ma è davvero la soluzione giusta per il futuro del Paese? Se lo chiede Asian Correspondent in questo interessante articolo.
2. La visita di Trump a Seul è andata meglio del previsto, ma non ha risolto i dubbi e le incertezze che continuano a tormentare l’alleanza tra USA e Corea del Sud. In particolare i sudcoreani sono preoccupati dall’assenza di una chiara strategia americana nei confronti della questione nordcoreana. The Atlantic analizza in dettaglio i timori di Seul e i rischi dell’approccio “America First” di Trump verso Pyongyang.
AFRICA
In occasione del centenario dalla Rivoluzione d’ottobre, proponiamo uno vecchio speciale di The Calvert Journal intitolato “Red Africa: when the international socialism met the developing world”. Curiosate tra gli articoli che passando dalla storia al cinema, dalle missioni spaziali alla musica raccontano le molteplici (e spesso nascoste) relazioni tra i paesi africani, quel che fu l’Unione Sovietica e i regimi comunisti dall’ ex Yugoslavia alla Corea del Nord.
AMBIENTE
1. In Germania ci si chiede se sia davvero questo il modo giusto di aiutare l’ambiente. Ogni anno milioni di euro vengono usati per curare il parco di Kahuzi-Biega in Congo, ma snaturando abitudini e habitat di animali e indigeni. L’inchiesta di Der Spiegel.
2. Finalmente si riconosce l’importanza del cambiamento climatico all’interno del fenomeno migratorio. El Pais spiega il ruolo della Convenzione di Ginevra e quello dell’accordo di Parigi (Cop21).
A cura di Alberto Assouad
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