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Il “ritorno” di Stalin nella Russia di Putin

In 3 sorsiMonumenti dedicati a Iosif Stalin hanno iniziato a riapparire in Russia negli ultimi anni. I primi segnali di un processo della sua riabilitazione risalgono all’annessione della Crimea nel 2014. Il fenomeno si è rafforzato in seguito all’invasione dell’Ucraina nel 2022, promosso soprattutto dal Partito Comunista russo, con il benestare del Cremlino.

1. LA RIABILITAZIONE DI STALIN NELLA RUSSIA MODERNA

Negli ultimi anni in Russia si è registrato un crescente numero di monumenti dedicati a Stalin, al secolo Iosif Vissarionovič Džugašvili, leader dell’Unione Sovietica dal 1922 al 1953. I primi segnali di una sua rivisitazione sono emersi con l’annessione della Crimea nel 2014, tanto nella retorica di una parte dell’élite russa quanto nella costruzione di statue e busti intitolati all’“uomo d’acciaio”, che hanno iniziato a ricomparire in diverse regioni del Paese. A seguito dell’invasione su larga scala dell’Ucraina, in quella che doveva essere nei piani del Cremlino una rapida operazione militare volta a favorire un cambio di governo a Kyiv e la sua “denazificazione”, il fenomeno ha iniziato ad assumere un carattere sempre più visibile. Ad oggi, tuttavia, la riabilitazione di Stalin non rappresenta ancora un fenomeno esteso. Nella sfera politica, il maggiore promotore è infatti il Partito Comunista, il quale opera anche come canale per rendere concrete le iniziative di carattere popolare, promosse per lo più da quella fascia di popolazione che vive al di fuori delle grandi città, dove la nostalgia per il periodo sovietico continua ad essere forte. Il Cremlino, che riconosce la natura divisiva del dittatore, non si è per il momento interessato a fare propria questa tendenza. Piuttosto, in maniera pragmatica, ha deciso di non ostacolarla. In un momento in cui si è avvertita la necessità di intrecciare l’azione politica con la memoria storica del popolo russo, la rilettura del periodo staliniano risulta di fatto funzionale agli obiettivi di Mosca.

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Fig. 1 – Un membro del Partito Comunista russo partecipa con un ritratto di Stalin alle commemorazioni per la Rivoluzione d’Ottobre, 7 novembre 2025

2. I BENEFICI PER IL REGIME DI PUTIN

Da quando è salito al potere, Putin ha più volte criticato Stalin e preso le distanze dalla repressione attuata dal suo regime. Negli ultimi anni, pur ammettendo che la sua opinione sul leader sovietico non sia cambiata, la narrazione ufficiale del Cremlino si è però adattata alle circostanze. Stalin viene dunque presentato come una figura complessa, mentre gli aspetti più controversi del suo regime vengono ridimensionati oppure omessi. La narrazione che presenta Stalin come un grande leader si fonda soprattutto su due elementi: il ruolo nella vittoria contro la Germania nazista e la trasformazione dell’URSS in potenza industriale. Questo racconto offre diversi vantaggi politici a Putin. Innanzitutto, la sua base politica è costituita da quella parte di elettorato che vive nelle province, dove nell’immaginario collettivo il periodo sovietico viene ricordato come un’epoca di relativo benessere. Crea, inoltre, un parallelo tra la vittoria sul nazismo e la “denazificazione” dell’Ucraina, legittimando l’invasione oltre che immettere nel conflitto una forte componente morale. Rafforza infine l’idea della necessità di avere un uomo forte al comando nei momenti di instabilità, allo stesso tempo dimostrando che un Governo centralizzato è in grado di raggiungere risultati importanti sul piano interno come quello internazionale. Il sostegno indiretto al processo di riabilitazione si è tradotto dunque anche nella censura di voci critiche del periodo staliniano, che ha colpito oppositori politici, organizzazioni non governative e istituzioni culturali, oltre che nell’introduzione di norme, come è il caso del decreto presidenziale che proibisce di equiparare il ruolo dell’URSS e della Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.

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Fig. 2 – Monumento in onore di Stalin nella stazione Taganskaya della metropolitana di Mosca, maggio 2025. L’opera originale fu rimossa nel 1966, ma una replica è stata recentemente installata nella stazione come segno della crescente riabilitazione pubblica del dittatore sovietico

3. PER I RUSSI STALIN RESTA UN GRANDE LEADER

Il processo di riabilitazione di Stalin sta riscuotendo un certo successo presso la popolazione. L’enfasi posta dall’élite politica sugli aspetti solamente positivi del regime di Stalin sta contribuendo a cambiare la percezione dei cittadini sul dittatore. Secondo un sondaggio condotto dal Levada Center nel 2021,il 56% dei partecipanti percepiva Stalin come un grande leader, una percentuale doppia rispetto a solo cinque anni prima. È inoltre interessante notare come, secondo un altro un sondaggio condotto dal Levada Center nel 2025, il 42% degli intervistati abbia indicato Stalin come il più grande personaggio russo di tutti i tempi, posizionandosi sopra l’attuale capo del Cremlino con un margine piuttosto ampio. Fino a quando questa tendenza non rappresenterà una minaccia per il Presidente e non beneficerà in modo eccessivo il Partito Comunista, è probabile che la riabilitazione del passato staliniano continuerà a consolidarsi nella Russia di Putin.

Lorenzo Asquini

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