I libri del Caffè – Reportage giornalistico compiuto nel corso di ventuno giorni trascorsi ad Atene e dintorni; un viaggio che nasce da un incontro quasi casuale fra due giornalisti/scrittori, una fotografa, un ragazzo greco che vive in Italia e si offre di tornare per tradurre e organizzare incontri
Kennedy: i mille giorni del presidente più “iconic” della storia
I libri del Caffè – Basta un acronimo, JFK, per riportare alla mente immagini, frasi e slogan che ancora sono tra i più citati. Non ci si può fermare a questi per capire realmente il pensiero e, soprattutto, la politica di Kennedy
Dieci domande sulla Cina 2014
Il Giro del Mondo in 30 Caffè – La Cina che non cresce più come una volta, politica interna di Xi Jinping, figlio unico, scenari e prospettive di una politica estera in cui Pechino sarà sempre più protagonista e molto altro ancora: ecco di seguito 10 punti sulla Cina 2014 discussi con Thomas Rosenthal, Direttore del CeSIF (Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia Cina).
L’anomala Primavera del Marocco
Al-Mamlaka al-Maghribiya: raramente ci si interroga sulle vicende del Regno di Muhammed VI e troppo spesso si ritiene il Marocco immune alla Primavera araba
Il Pakistan e la bomba atomica islamica
Miscela strategica – Il Pakistan ottenne il pieno traguardo di potenza nucleare con la realizzazione delle esplosioni del 1998. Il Primo Ministro era l’attuale capo del gabinetto
Il risveglio iracheno e la presenza silenziosa americana
Miscela strategica – Dal ritiro americano, lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante ha avuto il tempo per riorganizzarsi ed intraprendere con maggior forza un attacco alle autorità irachene e al governo al-Maliki
Guerra e pace in Ucraina
La precaria tregua nelle proteste che era stata raggiunta alcuni giorni fa è stata spazzata via in un attimo dagli scontri esplosi attorno a mezzogiorno di martedì 18 febbraio. Ecco un aggiornamento sulla situazione
Bosnia Erzegovina: l’UE rimane un miraggio
La Bosnia Erzegovina è il Paese che ha davanti a sé il cammino più difficile verso l’UE. Dall’ultimo report del Consiglio Europeo non solo non si denotano passi avanti verso l’integrazione
Guadalupa: tra paradiso e inferno?
Nel 2013 l’isola antillese raggiunge un nuovo primato: quello di regione più pericolosa della Repubblica francese. Come è possibile che una perla delle Antille sia diventata una località poco “raccomandabile”?
UN’ESCALATION DI VIOLENZA – Situata a più di 6000 km di distanza dalle coste della Francia, la Guadalupa rappresenta uno degli ultimi baluardi dell’Europa oltreoceano. L’isola, la più grande delle Piccole Antille, è infatti parte dei cosiddetti DOM, Départements d’Outre-Mer, antiche colonie dell’impero francese rimaste ancor oggi sotto il controllo della repubblica e legalmente rappresentate all’interno del governo da un ministro dell’Outre-mer, Victorin Lurel.
Sovente dimenticata dalla stampa nazionale, la Guadalupa è tornata recentemente agli onori delle cronache dopo la pubblicazione da parte dell’ Insee, l’Institut national de la statistique et des études economiques, del rapporto annuale sulla sicurezza interna al paese. Un rapporto che ha visto l’isola scalzare la ben più reputata Marsiglia dalla classifica dei dipartimenti francesi con il più alto tasso di criminalità. Secondo i dati Insee, infatti, il numero d’omicidi su una popolazione di circa 400.000 abitanti è stato pari a 42, non molto lontano dai 44 che segnarono il 2011 come l’annus horribilis per eccellenza della Guadalupa, in termini di sicurezza.
Nucleare iraniano: secondo round
Oggi a Vienna riprendono i negoziati tra 5+1 ed Iran sul controverso programma nucleare di quest’ultimo. Quello che ci si attende come un incontro preparatorio per altri a seguire è stato però preceduto da prese di posizione forti, sia da parte americana che da parte iraniana.
Siria, gli scenari per il 2014
Il Giro del Mondo in 30 Caffè – Una intervista con Alberto Negri, inviato del Sole 24 Ore, per fare il punto sulle possibili evoluzioni del conflitto siriano, tra dinamiche interne e internazionali. Con uno sguardo allargato alla cosiddetta “Primavera araba”, tre anni dopo


