Coppa America – Non solo Eurocaffè in questo ricco mese di giugno. Va in scena anche la rassegna continentale dell’America (non solo latina), che sembra essere, oggi come non mai, specchio fedele della situazione politica continentale. Noi del Caffè Geopolitico non potevamo lasciarci sfuggire quest’occasione. Ecco la presentazione del torneo del Centenario.Â
COPA DEL CENTENARIO – Quasi in sordina rispetto agli europei di casa nostra, resi ancora piĂą eclatanti dall’allarme terrorismo e dai gesti vandalici di supporter inglesi e russi, la Copa America festeggia giĂ i primi accoppiamenti per i quarti di finale. E dire che l’edizione precedente è solo di un anno fa, quando il Cile del ct Sanpaoli si laureò per la prima volta campione continentale a spese di Buenos Aires.
Ma gli americani del sud senza futbol proprio non possono stare e così l’edizione 2016, anzichĂ© attendere i tradizionali quattro anni di distanza da quella precedente, va in scena oggi. L’occasione è il centenario della Conmebol, la confederazione sudamericana, l’equivalete locale della Uefa, che per i 100 anni della sua istituzione ha organizzato un torneo che unifica dall’Alaska ad Ushuaia, tanto cara al viandante Chatwin, insieme alla Concacaf, la federazione dell’America del Nord e centrale.
I GIRONI ELIMINATORI – Sedici squadre divise in quattro gironi. Location; gli Stati Uniti. Un modo per rinvigorire il sentiment dei footballers (come avvenne per il mondiale ’94). Alla partenza gli schieramenti sembravano scontati, con Argentina e Brasile a contendersi la leadership continentale, Venezuela praticamente abbattuto, Uruguay e Colombia pronti a subentrare.
Al termine della fase a gironi le certezze sono svanite, come in romanzo di Gabo. Fedele al proprio momento politico ed economico, con stagnazione economica e un presidente accantonato per impeachment, il gigante verde-oro non ha superato la prima fase, estromesso da una rete di mano del PerĂą, che ha appena eletto, tra la sorpresa generale, un nuovo Presidente.
Il Cile campione uscente è riuscito a qualificarsi ai quarti solo all’ultimo turno – spareggio contro Panama, mentre ha cambiato decisamente passo la squadra dei vice campioni (mondiali e continentali) argentini, anche loro alle prese con una leadership politica del tutto nuova ed inattesa, quella del presidente Macri.
CENTENARIO, LE SORPRESE DEL PRIMO TURNO – GiĂ concluso, invece, il torneo della celeste, la formazione uruguagia, campione nel 2011 e detentore del record di vittorie assolute, ben 15 (davanti all’albiceleste con 14 e alla seleçao con 8). Solo 3 punti, tante polemiche, Suarez mai entrato e mago Oscar Washington Tabarez, che aveva portato la squadra al quarto posto mondiale nel 2010, che rischia ora di dover abbandonare la panchina.
Chi ha superato le attese internazionali del Centenario è certamente la vinotinta, la nazionale bolivariana del Venezuela. Con il paese sull’orlo del collasso e con gli scontri tra popolazione e regime sempre piĂą duri, i calciatori venezuelani hanno offerto lo spettacolo sportivo piĂą interessante, vincendo le prime due partite e qualificandosi subito per i quarti di finale. Il Messico ha fatto altrettanto così come i cafeteros colombiani, a questo punto veri outsider per la vittoria finale. E i padroni di casa? Sono i primi semifinalisti, con merito e soddisfazione generali, pur in questi giorni tragici di Orlando e pur con le presidenziali in pieno svolgimento.
CALCIO E RELAZIONI INTERNAZIONALI – Complessivamente il calcio sudamericano sembra essere sullo stesso piano delle relazioni internazionali, in cerca di un leader. Tramontata l’epoca dei presidenti eterni e di stampo social- populista, affossato da scandali ed economia il Brasile, paralizzato il Venezuela, in attesa di comprendere fino a dove arriverĂ il new deal cubano, il continente registra l’ascesa (non solo) sportiva del PerĂą, potenza regionale che guarda all’Alleanza del Pacifico ed è presente anche nel TTP.
Quale che sia il successore di Obama è pensabile che Washington vorrà ricominciare a guardare più da vicino cosa accade nel “giardino di casa”. E se anche il presidente indio dovrà lasciare la presidenza nei tempi previsti per via del referendum che lo ha visto soccombere, lo scenario da qui alla prossima coppa America, in Brasile nel 2019, potrebbe essere veramente molto diverso. I tempi del discorso di Camberra sembrano essere davvero lontani.
Per  scoprire tutte le curiosità , le statistiche e gli aspetti tecnici del torneo potete consultare il sito ufficiale  della Copa America 2016
Andrea Martire
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