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Le dimissioni di Nancy Pelosi da leader democratica alla Camera

In 3 Sorsi – Nancy Pelosi, Speaker alla Camera dei Rappresentanti USA ha annunciato le sue dimissioni. Ripercorriamo brevemente la sua storia sottolineando l’importanza del suo ruolo e la sua peculiarità negoziale, concludendo con le prospettive future.

1. L’ANNUNCIO DELLE DIMISSIONI

Dopo essere stata la prima donna a guidare il Partito Democratico alla Camera dei Rappresentanti dal 2007 al 2011 durante l’Amministrazione Obama, dal 2019 quella Trump e nel corso dei primi due anni della Presidenza Biden, Nancy Pelosi ha dichiarato la volontà di non ricandidarsi a leader democratica della Camera a gennaio 2023, continuando però a ricoprire il ruolo di Deputata per la California. Focalizzando l’attenzione sull’importanza del giuramento alla Costituzione statunitense, definita come “grandiosa” e al contempo “fragile”, ha passato in rassegna l’evoluzione della sua carriera politica, dal 1987, anno del suo arrivo al Congresso, quando c’erano 12 donne del partito democratico, ricordando che oggi ce ne sono 90 e i nuovi membri del caucus democratico sono per il 75% donne, persone di colore, LGBTQ+. Ha ricordato l’attività svolta come deputata da fine anni Ottanta in poi, in particolare con George W. Bush per gli investimenti in energetici, Barack Obama per la riforma sanitaria poi conosciuta come Obamacare e con Joe Biden rispetto all’impegno su infrastrutture, assistenza sanitaria e clima. Gli ultimi anni sono stati critici per via di alcuni fattori come la conflittualità con l’ex Presidente Trump – tanto che nel discorso sullo stato dell’Unione del 2020 Nancy Pelosi strappò, in maniera plateale, le pagine del discorso sullo Stato dell’Unione, in un clima di forte polarizzazione politica. Ancora, la pandemia da Covid-19, l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 per citarne alcuni. Da ultimo, un episodio che ha toccato personalmente la leader: a fine ottobre il marito è stato aggredito in casa da un estremista che si presume cercasse in realtà proprio lei.

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Fig. 1 – Il discorso di dimissioni di Nancy Pelosi del 17 novembre

2. L’IMPORTANZA DEL SAPER NEGOZIARE

Pelosi è nata nel 1940 a Baltimora, da genitori italoamericani. Il suo cognome da nubile è infatti D’Alessandro. Il padre fu Deputato al Congresso per il Maryland. Il ruolo ricoperto da Pelosi, in quanto terza carica dello Stato dopo quella di vicepresidente e Presidente, è stato indubbiamente rilevante. Ancor più se si considera la sua abilità negoziale, attraversando “un cambiamento radicale nella politica americana”, come richiamato da Alexandria-Ocasio Cortéz durante un’intervista alla CNN. È una delle donne più importanti della politica statunitense in virtù della sua influenza, conoscendo le questioni che catalizzano il consenso dei democratici e le priorità. Secondo il corrispondente del Time e analista per CNN Molly Ball, autore tra l’altro del libro “Pelosi” uscito nel 2020, in alcune negoziazioni con la maggioranza repubblicana, ad esempio, sapendo che l’obiettivo era l’incremento della spesa militare, la leader richiedeva di aumentare la spesa interna in aree ritenute importanti dal suo partito per massimizzare i vantaggi. D’altra parte, la recente visita a Taiwan in agosto da parte di Nancy Pelosi – non vista di buon occhio da parte del Presidente Biden – può rappresentare una contraddizione rispetto al “saper mediare”, per via della consapevolezza che avrebbe provocato la reazione cinese, dal momento che il viaggio avrebbe potuto essere visto da Pechino come una violazione della politica della “unica Cina”, come infatti poi è avvenuto.

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Fig. 2 – Nancy Pelosi in visita a Taiwan

3. COME SARÀ L’ERA POST-PELOSI?

“Quando penso a Nancy Pelosi, penso alla dignità. La storia registrerà che è la più importante Speaker della Camera dei Rappresentanti nella nostra storia”: questo l’incipit delle considerazioni del Presidente Joe Biden rispetto alla sua figura e persona, il giorno stesso della sua dichiarazione di dimissioni. Più avanti, ha ricordato il suo ruolo nei progetti legislativi che hanno contraddistinto i primi due anni di Amministrazione Biden quali: American Rescue Plan, Infrastructure Investment and Jobs Act, CHIPS and Science Act e Inflation Reduction Act. Dopo l’era Pelosi, i fedelissimi della Speaker Steny Hoyer e Whip Jim Clyburn hanno deciso di lasciare spazio alle nuove generazioni. A fine novembre è stato scelto Hakeem Jeffries come guida del partito minoritario alla Camera da gennaio. Avvocato, nato e cresciuto a Brooklyn e Deputato 52enne per New York, rappresenta i democratici moderati, non molto in accordo con l’ala più a sinistra del partito. La sua elezione riflette la diversità e la trasformazione degli USA: sarà, infatti, il primo Deputato di colore a ricoprire un ruolo di tale livello istituzionale. Ad ogni modo, nella carica di Speaker, Pelosi sarà probabilmente sostituita dal repubblicano Kevin McCarthy nel 2023, poiché le elezioni di metà mandato hanno decretato la vittoria dei repubblicani alla Camera, anche se per lui la strada non è in discesa.

Marta Annalisa Savino

Foto di copertina: “Nancy Pelosi” by Gage Skidmore is licensed under CC BY-SA

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Perchè è importante

  • Nancy Pelosi non si ricandiderà come leader dem alla Camera, ma continuerà a essere deputata per la California.
  • La speaker è nota per le sue brillanti abilità negoziali, ma la recente visita a Taiwan è in contraddizione con questa sua peculiarità.
  • Nell’era post-Pelosi si parlerà del trio Jeffries-Clark-Aguilar. Viste le midterm il repubblicano McCarthy presumibilmente ricoprirà il ruolo di leader alla Camera.

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Marta Annalisa Savino
Marta Annalisa Savino

Laureata magistrale in “Relazioni internazionali” presso l’Università degli Studi di Milano, appassionata di viaggi, scrittura, geopolitica e lingue: inglese, francese e spagnolo. Ne “Il Caffé geopolitico” si occupa di Nord America e in particolare di Stati Uniti

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