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Sudan, come procede la transizione a più di un anno dal colpo di stato

In 3 Sorsi – Dopo il colpo di stato avvenuto in Sudan nell’ottobre del 2021, la situazione sociale, economica e politica del Paese non si è ancora armonizzata. Il cambiamento ha, piuttosto, generato un diffuso malcontento e violenza generalizzata.

Arsenale tattico russo in Bielorussia: rischio concreto di escalation nucleare?

In 3 sorsi – Lo scorso 25 marzo, il Presidente russo Vladimir Putin ha sfidato l’Occidente decidendo di trasferire armi nucleari tattiche per la prima volta aldilà dei confini della Federazione. Coinvolto nell’operazione il suo più stretto alleato e partner: la Bielorussia di Alexander Lukashenko.

Taiwan, l’incontro tra Tsai e McCarthy: “Insieme siamo più forti”

RistrettoIn California lo Speaker della Camera Kevin McCarthy ha accolto la Presidente della Repubblica di Taiwan. La Presidente Tsai ha svolto un viaggio diplomatico in America Centrale, con due soste negli Stati Uniti, una a New York e una a Los Angeles.

E-commerce in Vietnam: opportunità di crescita nonostante il rallentamento globale

La recessione globale ha colpito i mercati dell’e-commerce delle maggiori economie mondiali. Il Vietnam, invece, sembra ben posizionato e si prevede che continuerà a crescere in questa fase. Ecco perché.

La Francia costretta a lasciare il Burkina Faso

In 3 sorsiIl 23 gennaio il Governo del Burkina Faso ha chiesto il ritiro delle circa 400 unità delle forze speciali francesi presenti nel territorio burkinabé. Questa istanza è in linea con il malcontento della popolazione nei confronti della Francia, che risale ai tempi del colonialismo. Anche se il Governo non ha ufficializzato accordi con la Russia o con i mercenari del gruppo Wagner, lo scenario più probabile sembra volgere nella direzioni di un avvicinamento a Mosca.

Brasile, l’ex giudice e attuale senatore Sergio Moro nel mirino

In 3 Sorsi – L’attuale senatore è accusato di avere chiesto denaro per non arrestare un indagato all’epoca dell’operazione Lava Jato. Moro è tornato a far parlare di sé anche per un tentativo di sequestro orchestrato dall’organizzazione criminale “Primeiro Comando da Capital” ai suoi danni.

Il segreto del successo di Orbàn

E-Book – Reportage di viaggio dall’Ungheria, di Christian Eccher.

Viktor Orbán è a capo del Governo ungherese da moltissimo tempo e attua una politica che alterna tensione e distensione con Bruxelles: l’Ungheria ha una forte dipendenza dai finanziamenti europei ma la propaganda anti-europea fa presa sugli elettori. Questo gioco mostra però i suoi limiti: in questo suo reportage di viaggio Christian Eccher è andato a scoprirli.

L’ebook è gratuito per i nostri soci, sostenitori e autori dal portale riservato. E’ possibile inoltre acquistare lo speciale con un contributo editoriale di 6€.

La fuga di Sandhu scuote l’India

In 3 sorsi – La polizia indiana è alla ricerca di Amritpal Singh Sandhu, il leader del movimento separatista sikh che vorrebbe creare uno Stato indipendente nel Punjab. Sandhu è latitante da febbraio e su di lui pendono diversi capi di accusa, tra cui quello di minaccia all’ordine sociale.

Quali prospettive per la Corea del Nord in questo 2023?

Analisi – Il 2023 si prospetta un anno complesso per la Corea del Nord. Il Paese non è intenzionato a rinunciare al proprio arsenale nucleare, convinto della necessità che questo ricopre nell’assicurargli una maggiore sicurezza. La sua situazione economica interna, inoltre, appare tragica. In queste condizioni, gli unici amici a cui il regime nordcoreano può rivolgersi sono Russia e Cina. Ma quest’ultima non sempre è percepita positivamente dall’élite nordcoreana.

Kishida in India e Ucraina: le Priorità del Nuovo Piano Indo-Pacifico del Giappone

In 3 sorsi – Il premier giapponese Fumio Kishida si è recato in visita a New Delhi e Kyiv il 20 e il 21 marzo per annunciare il nuovo piano per un “Indo-Pacifico libero e aperto” e riaffermare l’impegno del Giappone nella cooperazione multilaterale e nella difesa della pace.

2022: un anno di svolta per gli investimenti esteri in Indonesia

Nel 2022 l’Indonesia ha ricevuto circa 43 miliardi di dollari di investimenti esteri: l’importo più alto nella storia del Paese, con un aumento del 44% rispetto al 2021. Questo risultato è stato raggiunto principalmente grazie all’industria di estrazione dei metalli, in particolare nel settore del nichel, nel quale il Governo indonesiano intende sviluppare le proprie potenzialità.

Ritorno al futuro: il piano degli Emirati Arabi Uniti per il 2031

In 3 sorsiLo scorso novembre gli Emirati Arabi Uniti hanno stilato il nuovo piano decennale “We the UAE 2031” volto a rafforzare la crescita del Paese in diversi settori con un atteggiamento attivo e proattivo. Tuttavia, vi sono molteplici zone d’ombra rispetto ai conflitti e al rispetto dei diritti umani.

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1. IL PIANO STRATEGICO: DAL 2021…

Il 22 novembre 2022, in occasione degli appuntamenti annuali del governo degli Emirati Arabi Uniti, è stato stilato il nuovo piano decennale “We the UAE” con scadenza per l’anno 2031. Il Piano Strategico del 2031 è figlio del medesimo piano del 2021. Quest’ultimo venne lanciato nel 2010 stabilendo una serie di obiettivi per il paese. Gli Emirati Arabi Uniti si sono concentrati principalmente sugli Sustainable Development Goals (SDGs), che comprendono l’accesso a energia pulita, cibo sufficiente a prezzi ragionevoli, istruzione e assistenza sanitaria di qualità, crescita economica sostenibile e una sfruttabilità più intelligente delle risorse. Dal 2021 il Ministero dell’Industria e delle Tecnologie Avanzate (MoIAT) degli EAU sta collaborando con le autorità federali e locali competenti per realizzare tali obiettivi sulla base di una risoluzione delle Nazioni Unite chiamata Agenda 2030. Si può affermare che il piano, conclusosi recentemente, abbia avuto successo, almeno in termini di crescita, infatti gli Emirati Arabi Uniti hanno registrato una rapida crescita economica: il prodotto interno lordo degli EAU è cresciuto del 7,6% nel 2022, dopo un aumento del 3,9% nel 2021, con un tasso medio annuo del 4,5% tra il 2010 e il 2019.

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Fig. 1 – Lo sceicco Mohammed Bin Rashid al-Maktum, sovrano dell’emirato di Dubai, vicepresidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, interviene durante la sessione intitolata “Leadership e istruzione nel mondo arabo”, al World Economic Forum (WEF).

2. … AL 2031: I NUOVI OBIETTIVI

Il piano per il 2031, reso pubblico dallo sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, Vice Presidente degli Emirati Arabi Uniti e Sovrano di Dubai, presenta una visione ambiziosa. In particolare gli impegni in cui il Paese porrà il focus nei prossimi anni riguardano la diversificazione dell’economia, volta a ridurre la dipendenza dal petrolio puntando in settori quali il turismo, la tecnologia, la salute e l’istruzione, nonché la sostenibilità ambientale con l’obiettivo di integrare l’uso di fonti di energia rinnovabile. A tal proposito, il governo degli EAU ha annunciato un piano di investimenti di 10 miliardi di dollari per sviluppare l’industria dell’energia solare nel paese, con l’obiettivo di aumentare la produzione di energia pulita fino al 50% entro il 2050.
Per raggiungere questi obiettivi, gli EAU stanno investendo ingenti risorse finanziarie e attuando riforme in diversi settori, allo scopo di ottenere nel 2031 il raddoppio del Prodotto Interno Lordo. Infatti, nell’ambito del pilastro Forward Economy, saranno sviluppate politiche per spingere gli Emirati Arabi Uniti a diventare tra i primi 10 paesi al mondo per talento globale (in prosperità economica, benessere sociale e sviluppo del capitale umano), così come confermato dalle parole dello stesso Sultano: “il piano plasmerà il progresso del paese verso un futuro più completo e sviluppato”.
Una porzione di investimenti sarà destinata al settore dell’istruzione: l’obiettivo ultimo è quello di alzare il livello di istruzione generale della popolazione, investendo in metodi moderni e tecnologici di insegnamento. Il piano prevede una serie di iniziative anche nel settore sanitario, già negli ultimi anni vi sono stati sforzi per la costruzione di nuovi ospedali e la modernizzazione delle strutture esistenti. Così come dichiarato, il piano attuale vede gli Emirati Arabi Uniti come la migliore destinazione per le cure mediche nella regione, portandola a uno dei primi 10 paesi al mondo per la qualità dell’assistenza sanitaria. Infine, il Governo ha sottolineato il proprio impegno nel perfezionamento dei servizi governativi per garantire un altro livello di sicurezza nel Paese.

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Fig. 2 – UAE-CLIMATE-COP28

3. ASPETTI D’OMBRA

Il We the UAE 2031 prevede anche il Forward Diplomacy: quest’ultimo è uno dei pilastri principali del piano nazionale che vuole sottolineare l’impegno del Paese a rafforzare le proprie relazioni con gli Stati vicini e coltivare il coinvolgimento internazionale con le alleanze strategiche di cui già è parte.
Tuttavia, tale coinvolgimento nasconde un altro lato della medaglia.
Il Paese presenta molte lacune riguardo i diritti umani. Una delle questioni più gravi riguarda la limitazione della libertà di espressione e la repressione nei confronti dei dissidenti. Un esempio è il caso di Ahmed Mansoor,  celebre attivista per i diritti umani, il quale sta scontando una condanna a 10 anni di carcere per il reato di “offesa allo status e al prestigio degli Emirati Arabi Uniti e dei suoi simboli, compresi i suoi leader”. Un’analisi più ampia evidenza, quindi, che in questo piano di proficuità per il 2031 vi è un forte impegno per la crescita economica, ma disattenzione per la tutela dei diritti umani. A fronte di ciò possiamo parlare davvero di sviluppo di un Paese? Per la riflessione possiamo iniziare con il pensiero di Amartya Sen, premio Nobel 1998 per l’economia, il quale sostiene: “lo sviluppo deve essere inteso come un processo di espansione delle libertà delle persone di cui godono gli esseri umani, nella sfera privata come in quella sociale e politica” (Development as Freedom, 1999).

Erika Russo

Immagine di copertina: “Abu Dhabi – Emirati Arabi Uniti” by Viaggia e Scopri is licensed under CC BY-ND