In 3 sorsi – Era il 30 aprile 1975 quando la caduta di Saigon segnò la fine del sanguinoso conflitto in Vietnam. Oggi, a quarantuno anni da quel tragico evento e alla vigilia della storica visita di Barack Obama in Vietnam, lo stato dei rapporti americano-vietnamiti è profondamente mutato. Ma permangono dubbi e difficoltà sulla possibile realizzazione di una partnership effettiva tra i due Paesi.
Il mercato del lavoro in Norvegia
In 3 sorsi – Il prezzo del greggio riveste un’importanza fondamentale per l’economia norvegese, e le conseguenze della recente crisi petrolifera cominciano a pesare sulle casse del regno
In Europa, Italia in controtendenza sulla difesa, non sulle ambizioni
In 3 sorsi (MS) – La crisi economica degli ultimi anni ha colpito tutti i settori di spesa, ma ha avuto un impatto particolarmente negativo sul budget per la difesa. La situazione italiana, già grave per via di una squilibrata distribuzione tra le varie voci di spesa, si presenta particolarmente complessa, con il budget per la difesa che tocca il minimo storico
Gli investimenti in Angola tra Cina e Brasile
Da anni l’Angola è uno dei Paesi africani più legati alla Cina, con una crescente collaborazione politica ed economica. Allo stesso tempo, tuttavia, il Governo di Luanda mantiene stretti rapporti anche con il Brasile, forte della comune esperienza coloniale portoghese. Facciamo il punto sullo stato di questa relazione triangolare
Le pedine dimenticate del conflitto siriano
Miscela Strategica – Con i dialoghi di pace a Ginevra incapaci di porre fine alle ostilità in Siria, acquista cruciale importanza far luce sullo scacchiere siriano valutando
Guinea Equatoriale, Obiang eterno Presidente
Obiang Nguema, salito al potere con un colpo di Stato nel 1979, si riconferma Presidente dell’ex colonia spagnola, sbaragliando gli avversari e divenendo il leader africano più longevo
Trump verso la nomination. E rispunta Sanders
Caffè Americano – Le primarie in Indiana si sono concluse. Questi i risultati. Per i repubblicani trionfa Donald Trump con il 53% delle preferenze, avanzando ormai speditamente verso la nomination; Ted Cruz resta inchiodato al 36 e abbandona definitivamente la corsa. Tra i democratici, sorprende Bernie Sanders, che vince con il 52,5% su Hillary Clinton (ferma al 47,5).
Venezuela, la crisi energetica specchio delle difficoltà politiche
Al grido di No Hay luz, la situazione sociale venezuelana precipita sempre più in basso. Elettricità razionata, come gli altri generi di prima necessità. E la minaccia del default finanziario si fa sempre più strada
Hillary Clinton non piace alle donne?
A mancare è solo la matematica: Hillary Clinton sarà la candidata del partito democratico alle elezioni presidenziali USA del prossimo novembre. E potrebbe essere la prima donna della storia a guidare la Casa Bianca. Il voto femminile, però, non è un asset consolidato nel suo capitale elettorale. Perché Hillary Clinton non scalda il cuore delle donne americane, soprattutto le più giovani?
Le dispute territoriali eritree (I): Yemen e Gibuti
L’Eritrea, un Paese autarchico, dittatoriale, di recente costituzione, i cui rapporti con i vicini sono attraversati da tensioni sempre pronte a (ri)trasformarsi in conflitto. I pessimi rapporti con la comunità internazionale e lo scarso interesse nella diplomazia delle Nazioni Unite hanno condotto Asmara all’incapacità di estinguere i contenziosi aperti lungo tutti e quattro i confini: con Yemen, Gibuti, Sudan ed Etiopia. Un caso pressoché unico al mondo
Il rimpatrio volontario dei rifugiati: il caso della Somalia
Numerosi ricercatori hanno documentato che il fenomeno della migrazione non è un fatto nuovo per i somali. Essendo da sempre un popolo pastorale migratorio, lo spostamento ha sempre costituito per loro una strategia storica per massimizzare le risorse. L’emigrazione in Europa è avvenuta ai primi del Novecento quando i marinai somali iniziarono a lavorare all’interno di navi coloniali. Il fenomeno è vertiginosamente aumentato negli anni Novanta fino a diventare un vero e proprio spostamento globale di massa. Martoriata da vent’anni di guerra, la Somalia è oggi uno dei Paesi più pericolosi e poveri del mondo. Per non rischiare di essere uccisi o costretti a combattere a fianco di una delle fazioni in una guerra civile infinita, molti somali scelgono la via dell’ espatrio in un Paese straniero. Tuttavia, molti rifugiati somali stanno facendo attualmente ritorno nella loro terra d’origine. Vediamo le cause e le conseguenze di questo importante avvenimento


